La Carla: caparbietà restaurativa, ma con una piccola deroga
29/03/2021 - Il primo desiderio di Clàudia Raurell e Joan Astallé di studio CRÜ con il progetto La Carla è stato quello di restituire all’appartamento, situato in un edificio dell’ultimo periodo del modernismo catalano (1936), la natura di “casa”; il secondo, con la stessa caparbietà restaurativa, è stato quello di recuperare gli elementi architettonici e i particolari ornamentali originari superstiti. Queste due premesse tessono il linguaggio che sostiene il progetto: l'esercizio di “archeologia” che prevede il recupero della preesistenza e che costringe il nuovo intervento a spostarsi su un secondo livello. Il committente richiedeva un'area ampia e autonoma per i bambini e un'altra, con le stesse caratteristiche, per i genitori. Tra di esse doveva svilupparsi il resto della casa. La fedeltà all'esistente ha portato rapidamente il progetto verso l'ossessione.. Continua a leggere su Archiportale.com
29/03/2021 - Il primo desiderio di Clàudia Raurell e Joan Astallé di studio CRÜ con il progetto La Carla è stato quello di restituire all’appartamento, situato in un edificio dell’ultimo periodo del modernismo catalano (1936), la natura di “casa”; il secondo, con la stessa caparbietà restaurativa, è stato quello di recuperare gli elementi architettonici e i particolari ornamentali originari superstiti.
Queste due premesse tessono il linguaggio che sostiene il progetto: l'esercizio di “archeologia” che prevede il recupero della preesistenza e che costringe il nuovo intervento a spostarsi su un secondo livello.
Il committente richiedeva un'area ampia e autonoma per i bambini e un'altra, con le stesse caratteristiche, per i genitori. Tra di esse doveva svilupparsi il resto della casa.
La fedeltà all'esistente ha portato rapidamente il progetto verso l'ossessione..
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