Kengo Kuma reinterpreta l'X-LAM per un centro di co-working in Giappone

21/06/2024 - Un centro di coworking e ristorazione realizzato interamente con pannelli di X-Lam. Si chiama Kibi Kogen N Square la struttura regionale di scambio creativo e sociale disegnata da Kengo Kuma e associati a Kibichuo, nel cuore della prefettura di Okayama, in Giappone. Nato su iniziativa della società locale di sistemi informatici Systems Nakashima, il progetto reinterpreta l'uso classico del materiale, di cui Okayama è il maggior produttore in tutto il Giappone. Gli architetti associati del team Shin Oba, Taiki Monaka, Kyoko Mase hanno sviluppato il progetto su un'area di 585 mq, usando un materiale sostenibile e resistente come l'X-LAM per creare pannelli larghi 2,2 m, lunghi 35 m e spessi 21 cm. Noto anche come CLT - Cross Laminated Timber - il materiale impiegato è un legno lamellare disposto a strati incrociati e incollati sotto pressione. I layer così trattati vanno a formare un unico elemento ligneo.. Continua a leggere su Archiportale.com

Kengo Kuma reinterpreta l'X-LAM per un centro di co-working in Giappone

21/06/2024 - Un centro di coworking e ristorazione realizzato interamente con pannelli di X-Lam. Si chiama Kibi Kogen N Square la struttura regionale di scambio creativo e sociale disegnata da Kengo Kuma e associati a Kibichuo, nel cuore della prefettura di Okayama, in Giappone. Nato su iniziativa della società locale di sistemi informatici Systems Nakashima, il progetto reinterpreta l'uso classico del materiale, di cui Okayama è il maggior produttore in tutto il Giappone. Gli architetti associati del team Shin Oba, Taiki Monaka, Kyoko Mase hanno sviluppato il progetto su un'area di 585 mq, usando un materiale sostenibile e resistente come l'X-LAM per creare pannelli larghi 2,2 m, lunghi 35 m e spessi 21 cm. Noto anche come CLT - Cross Laminated Timber - il materiale impiegato è un legno lamellare disposto a strati incrociati e incollati sotto pressione. I layer così trattati vanno a formare un unico elemento ligneo..
Continua a leggere su Archiportale.com